Il D. L. 9 giugno 2021 n.
80, convertito con modificazioni dalla L. 6 agosto 2021, n. 113, ha
previsto all'art. 6 che tutte le pubbliche amministrazioni con più di cinquanta
dipendenti adottano entro il 31 gennaio di ogni anno il Piano integrato di attività
e organizzazione (PIAO), che assorbe, in vista di una generale semplificazione
della disciplina, i piani previsti dal D. Lgs. 27 ottobre 2009 n. 150 e dalla
L. 6 novembre 2012 n. 190.
Il nuovo Piano, che avrà durata
triennale (sebbene sia previsto il consueto aggiornamento annuale), dovrà
essere adottato già da gennaio 2022. Per tale ragione al Dipartimento della
funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri è imposto di
fornire un Piano tipo, che possa fungere da idoneo strumento di supporto
alle amministrazioni interessate dalla novella.
Nel Piano integrato dovranno
essere definiti:
1) gli obiettivi programmatici e
strategici della performance secondo i principi e criteri direttivi di cui
D. Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150;
2) la strategia di gestione del
capitale umano e di sviluppo organizzativo, anche mediante il ricorso al
lavoro agile, e gli obiettivi formativi annuali e pluriennali, finalizzati
ai processi di pianificazione secondo le logiche del project management,
al raggiungimento della completa alfabetizzazione digitale,
allo sviluppo delle conoscenze tecniche e delle competenze trasversali
e manageriali e all'accrescimento culturale e dei titoli di studio
del personale, correlati all'ambito d'impiego e alla progressione
di carriera del personale;
3) gli strumenti e gli obiettivi
del reclutamento di nuove risorse e della valorizzazione delle risorse interne,
prevedendo, oltre alle forme di reclutamento ordinario, la percentuale di
posizioni disponibili destinata alle progressioni di carriera del personale,
anche tra aree diverse, compatibilmente con le risorse finanziarie
riconducibili al piano triennale dei fabbisogni di personale;
4) gli strumenti e le fasi per
giungere alla piena trasparenza dei risultati dell'attività e
dell'organizzazione amministrativa nonché per raggiungere gli obiettivi in
materia di contrasto alla corruzione, secondo quanto previsto dalla normativa
vigente in materia e in conformità agli indirizzi adottati dall'Autorità
nazionale anticorruzione (ANAC) con il Piano nazionale anticorruzione (PNA);
5) l'elenco delle procedure da
semplificare e reingegnerizzare ogni anno, anche mediante il ricorso alla tecnoogia
e sulla base della consultazione degli utenti;
6) le modalità e le azioni
finalizzate a realizzare la piena accessibilità alle amministrazioni, fisica e
digitale, da parte dei cittadini ultrasessantacinquenni e dei cittadini con
disabilità;
7) le modalità e le azioni
finalizzate al pieno rispetto della parità di genere, anche con riguardo alla
composizione delle commissioni esaminatrici dei concorsi.
Essendo il 2022 alle
porte, L'Autorità nazionale anticorruzione ha tenuto un incontro il 26
ottobre scorso dal titolo “Sull’onda della semplificazione e della
trasparenza - pianificazione 2022-2024”,a cui hanno partecipato gli enti e
le amministrazioni destinatarie della menzionata disposizione, oltre ai
relativi Responsabili per la prevenzione della corruzione e della trasparenza.
Ciò, al fine di approfondire le tematiche connesse al nuovo quadro normativo e
gli scenari evolutivi futuri.
Federico Votta - Legalassociati
Milano