La Suprema Corte, con la sentenza in commento, ha affermato che lUfficio Consolare [ ] costituisce non solo il tramite istituzionale attraverso il quale il contenuto informativo delladempimento degli obblighi di dichiarazione del cittadino allestero perviene alle amministrazioni competenti alla tenuta dei menzionati registri (i registri dellAire, n.d.r.), ma anche lorgano cui competono poteri sussidiari di accertamento e rilevazione, intesi a porre rimedio alle lacune informative derivanti dallinerzia del destinatario della notificazione [ ]. Viene, quindi, superato il precedente orientamento interpretativo, secondo il quale il ricorso allart. 143 c.p.c. poteva avvenire nel caso in cui il difetto di risultanza anagrafica fosse imputabile a colpevole inadempimento del destinatario e non fosse superabile mediante informazioni assunte secondo lordinaria diligenza (Cass. civ., 4.4.1986, n. 2341). Analogamente, la sentenza n. 6737/02 scalza la pronuncia del 29.11.1994, n. 10223 che aveva sollevato il soggetto interessato alla notifica dallonere di svolgere indagini nellipotesi in cui, dalla ricerche anagrafiche effettuate presso lultimo domicilio, risultasse il trasferimento in una città estera, ma non il nuovo indirizzo.