Le fattispecie di reato, originariamente limitate ad alcune figure di illeciti contro la Pubblica Amministrazione nazionale e comunitaria, quali la truffa, la frode informatica, la corruzione, la indebita percezione o malversazione di contributi, finanziamenti etc., sono state poi estese, con un successivo inserimento normativo (D.L.vo n. 61/2002), alle seguenti figure di cd. reati societari: falsità nelle comunicazioni sociali e nei prospetti, falsità nelle relazioni o comunicazioni delle società di revisione, impedito controllo, formazione fittizia del capitale, indebita restituzione dei conferimenti, illegale ripartizione di utili e riserve, illecite operazioni sulle azioni e quote sociali, operazioni in pregiudizio dei creditori, indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori, illecita influenza sullassemblea, aggiotaggio, ostacolo allesercizio delle Autorità pubblica di vigilanza.
La disciplina è in continua evoluzione ed è stata (cd. market abuse) e sarà ulteriormente estesa ad altre figure di reato (reati ambientali, corruzione privata, pirateria informatica etc.). Allo stato gli ambiti di maggiore interesse sono, però, quelli riguardanti gli illeciti societari in senso stretto e quelli contro la P.A. Leventuale commissione di uno dei sopradescritti reati comporta lapplicazione a carico dellAzienda di sanzioni pecuniarie fissate, a seconda delle violazioni, in quote di numero non inferiore a 100 né superiore a 1000 (la quota ha un valore variabile stabilito in base allo stato economico dellAzienda da un minimo di 258,23 ad un massimo di 1.549,37); nonché sanzioni interdittive - limitate, però, alle fattispecie originarie e non ai reati societari successivamente introdotti quali linterdizione dallesercizio dellattività, il divieto di contrattare con la P.A., lesclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi ed eventuale revoca di quelli già ottenuti, il divieto di pubblicizzare beni o servizi; oltre alla confisca del prezzo o profitto del reato ed alla pubblicazione della sentenza di condanna.
La normativa in esame prevede lesonero dellente (nonché di riflesso dei propri amministratori di fronte ai soci ed ai creditori) da responsabilità qualora la stessa:
§ predisponga e adotti modelli di organizzazione e controllo idonei a prevenire la commissione dei reati;
§ istituisca un autonomo e specifico organo di controllo, che per gli enti di piccole dimensioni può coincidere con lorgano dirigente eventualmente affiancato da esperti esterni qualificati, deputato alla vigilanza sullapplicazione e aggiornamento dei modelli.
Ladozione del modello in questione e la corretta osservanza delle prescrizioni normative assume, quindi, particolare importanza per lente e andrà tenuta presente in caso di vicende modificative dellente (trasformazione, fusione etc
), attesa lirrilevanza delle stesse ai fini della responsabilità; o in caso di acquisto, cessione o conferimento di azienda, stante la solidarietà del cessionario nel pagamento delle sanzioni.
Lo sviluppo del modello prevede, nelle sue linee portanti, le seguenti principali attività:
a) mappatura dei processi in un ottica di analisi della aree a rischio illecito;
b) manuale procedure etico-organizzative e sistema di deleghe, responsabilità ed annessi poteri;
c) codice etico: redazione e implementazione.
d) riguardo allefficacia del modello, indispensabile per fornire una ragionevole sicurezza sullidoneità del sistema adottato, si prevede una articolazione su diversi requisiti richiesti dalla norma:
e) organismo di vigilanza: nomina e condizioni operative;
f) sistema di comunicazione efficace e continuo;
g) sistema di audit e reporting sui fenomeni rilevati da monitoraggio;
h) sistema disciplinare adeguato e condiviso.
i) informazione e formazione del personale.
j) tale problematica, portata di nuovo alla ribalta dai recenti avvenimenti, non riguarda soltanto le grandi aziende ma tutte le realtà trattandosi di possibili illeciti inerenti la vita dellazienda o associazione in ogni settore di attività e riconducibili sia agli aspetti prettamente contabili (reati societari in senso stretto) che a quelli attinenti a rapporti con la Pubblica Amministrazione quali, a titolo esemplificativo, i seguenti:
k) richiesta di licenze, autorizzazioni e altri titoli abilitativi per lo svolgimento dellattività;
l) richiesta di contributi, agevolazioni, finanziamenti e altro;
m) attività di vario tipo con interfaccia autorità amministrative (comunali etc.);
n) attività diverse avendo rapporti con pubblici ufficiali (autorità fiscali,sanitarie etc.).
Al di là dellaspetto sanzionatorio merita evidenziare come, attesa la estrema delicatezza ed attualità dellargomento nel contesto socio-economico, losservanza delle prescrizioni imposte dalla sopra richiamata normativa ed in particolare ladozione di un valido Modello, possa costituire una opportunità di verifica e di crescita dellente, mediante lottimizzazione dei processi aziendali nonché fornire un sensibile contributo al miglioramento della sua immagine interna, nei confronti dei dipendenti, azionisti ed investitori; ed esterna, nei riguardi di clienti, fornitori ed ogni altro soggetto interessato (P.A., sindacati, etc
).
Sotto laspetto pratico e per quanto concerne lorganizzazione del Modello 231 in entità medio piccole può essere previsto un percorso facilitato nel cui ambito le professionalità apicali interne allente stesso possono svolgere direttamente le funzioni del previsto organismo di vigilanza con leventuale ausilio di professionalità esterne.
(fine)